
La mostra fotografica “La lotta, il coraggio e l’amore. Dodici storie di violenza di Stato” si è tenuta il 3 febbraio 2025 presso l’Università L’Orientale di Napoli, nella sede di Palazzo Giusso.
Promossa da Amnesty International e curata da Antonio De Matteo, noto attore e fotografo italiano, l’esposizione ha presentato dodici storie di persone decedute in seguito a interazioni con le forze dell’ordine in Italia, tra cui Stefano Cucchi, Gabriele Sandri, Davide Bifolco e Andrea Soldi.
La mostra è stata aperta al pubblico dalle 10:00 alle 18:00, con una presentazione ufficiale alle ore 15:00. All’evento hanno partecipato, oltre al curatore Antonio De Matteo, Francesca Corbo di Amnesty International e i familiari delle vittime, tra cui i rappresentanti dei comitati per “verità e giustizia” per Davide Bifolco e Ugo Russo.
Antonio De Matteo, originario di Caserta, è un attore e fotografo italiano nato il 19 marzo 1978. Nel corso
della sua carriera ventennale, si è dedicato al cinema indipendente e sociale, collaborando con registi come
Marco Bellocchio e partecipando a serie televisive come “Mare Fuori” e “I bastardi di Pizzofalcone”.
Parallelamente alla recitazione, De Matteo ha sviluppato una passione per la fotografia, utilizzata come strumento per sensibilizzare su tematiche sociali. La sua mostra “La lotta, il coraggio e l’amore”, realizzata in collaborazione con Amnesty International, ne è un esempio significativo.
Amnesty International Italia ha sostenuto attivamente l’iniziativa, evidenziando l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle violenze di Stato e promuovendo la ricerca di verità e giustizia per le vittime e le loro famiglie.
Dopo l’esposizione a Palazzo Giusso, la mostra è stata trasferita alla Casa del Popolo “Villa Medusa” di Bagnoli, dove è rimasta dal 4 al 9 febbraio, con un incontro di dibattito sulle tematiche connesse il 7 febbraio.
L’evento ha rappresentato un’importante occasione per riflettere sulle problematiche legate alle violenze di Stato in Italia e per ricordare le vittime attraverso l’arte fotografica.