E’ tutto pronto per la quinta edizione del Sila Film Festival, in scena dal 21 al 24 agosto 2024
nell’Anfiteatro Via Roma di Camigliatello Silano. Tanti gli ospiti previsti: da Gianmarco Tognazzi a
Marco Leonardi, passando per Fabrizio Ferracane, Mirko Frezza, Tullio Sorrentino, Walter Lippa, Susy
Del Giudice, insieme a Giovanni Esposito, Luca Calvetta, Heidrum Schleef, Pasquale Greco e
Francesco Altomare. Un festival che, da sempre, promuove il territorio calabrese e le sue eccellenze,
dando risalto anche ai film prodotti. Ne abbiamo parlato con Ivan Orrico, l’organizzatore dell’evento.
Ecco cosa ci ha raccontato.
Ivan, mercoledì 21 agosto 2024 prenderà il via la quinta edizione del Sila Film Festival. Quali novità
può raccontarci?
“In questa quinta edizione si sono ampliate le attività, oltre alle masterclass che saranno tenute
dall’attore Giovanni Esposito e Walter Lippa ci saranno dei seminari importanti che riguarderanno la
ricaduta del cinema sui territori, su come il FILM-INDUCED TOURISM può essere in grado di
valorizzarli ed essere quindi una leva di sviluppo territoriale. Offre numerosi vantaggi e potenziali
opportunità, in quanto può consentire di elevare non solo il livello culturale dei visitatori, ma anche
quello eco- nomico e sociale delle collettività locali e quindi essere un’ottima strategia di marketing.
Si riesce così a valorizzare, accostandole al cinema, le tradizioni, la cultura del posto. Infatti, noi sin
dalla prima edizione, con Esperienze Silane e Le Strade del Cinema, abbiamo portato avanti questa
strategia di marketing territoriale facendo conoscere oltre alle eccellenze enogastronomiche anche
quelle paesaggistiche, utilizzate in passato come set di importanti film del panorama nazionale ed
internazionale.”.
Certo. Attraverso il cinema si promuove anche il territorio. Ed in fondo è questa la missione con la
quale è nato il Sila Film Festival.
“Sì, è nato grazie alla passione per il cinema, per la cultura e per il proprio territorio che, ripeto, può
dare tanto e ha dato tanto. Da calabrese, sono attaccato a questa terra e vorrei, appunto, che
diventasse veramente, in toto, un set a cielo aperto. Cosa che, in parte, già è”.
Il Sila Film Festival è arrivato alla quinta edizione. Si aspettava un così grande successo quando è
partito? Immagino sperasse nel suo successo. Alla fine, è un evento che cresce di anno in anno.
“Noi iniziammo la prima edizione nel 2020, durante la pandemia. Era un periodo difficile.
Nonostante tutto siamo riusciti a partire nonostante la situazione drammatica. Mi ricordo un
aneddoto particolare. Il patron del Festival di Prato, Romeo Conte, purtroppo non più fra noi, a cui
chiesi il gemellaggio mi disse: ‘Tu sei un pazzo, tu sei un folle. Iniziare in questo periodo, dove è tutto
fermo. Proprio per la tua pazzia io ci sono, sono con te, perché il cinema è vivo, e ora più che mai ha
bisogno di gente come noi, non bisogna mollare!’. Quella sua risposta mi riempì il cuore di gioia e mi
diede ancor più forza! Quella forza e determinazione che oggi mi hanno permesso di essere qui alla
quinta edizione. E a tal proposito quest’anno renderemo omaggio a Romeo Conte, un grande uomo,
un grande maestro, un appassionato che ha vissuto per il cinema e che ha fatto innamorare di
questo meraviglioso mondo chiunque gli si avvicinasse. In effetti il cinema è vita. Il cinema è terapia
e può guarire ogni cosa . Può riportare l’equilibrio perduto, può smuovere gli animi e le coscienze di
ognuno. Sto notando che col tempo la gente sta iniziando a capire l’importanza di questa ‘Fabbrica
del Sogno’. Alla quinta edizione, ancor più strutturata, abbiamo un numero di ospiti sempre più
importante. Quest’anno saranno con noi Gianmarco Tognazzi, Marco Leonardi, Giovanni Esposito,
Fabrizio Ferracane . La famiglia del Sila Film Festival si allarga e sono entusiasta degli attori che ogni
anno ne entrano a far parte. Vogliono venire perché, come ben sa, questo ambiente è fatto anche di
passaparola. L’orgoglio più grande è sentirsi dire dai nostri ospiti che al Sila Film Festival si sentono a
casa e che il loro desiderio è tornare anche nei prossimi anni perché da noi ‘si Respira aria di
Cinema’”.
Certamente. Questo è un grande orgoglio perché significa che gli viene riconosciuta qualità e
questo è un ulteriore riconoscimento, vero ?
“Assolutamente. Parliamo di un festival che è nato in maniera del tutto indipendente. La passione
che ci muove unita alla professionalità è la ricetta che porta questi risultati e fa sì che un format del
genere possa avere i riconoscimenti che merita”.
Ho visto che tra i film in proiezione c’è anche Kne – I Kustodi di Napoli Est, che ha diretto. Anche
questo film le ha dato e le sta ancora dando molte soddisfazioni.
“Assolutamente sì. Siamo riusciti ad arrivare ottavi in Italia su Prime Video di Amazon. Ci emoziona e
inorgoglisce perché non te lo aspetti ma è la prova che, nonostante le innumerevoli difficoltà, con
tanti sacrifici si ottengono i risultati. Nella vita, sa, contano i fatti e questo è la prova che il tempo e
l’impegno danno buoni frutti. Arrivare nella Top10 di Prime Video vicino a colossi, come Sergio
Castellitto con il film Enea, è un risultato che mi riempie di gioia .
Tra l’altro Kne è un lavoro indipendente e, rispetto ad Enea, aveva una distribuzione sicuramente
meno ampia.
“Sicuramente i budget utilizzati sia per la realizzazione che per la distribuzione sono stati differenti di
gran lunga ma questo non ci ha fatto desistere un minuto, perché sognare e far sognare è proprio
una componente fondamentale del cinema. Noi ci abbiamo creduto e ce l’abbiamo fatta! Deve
considerare che il pubblico è sovrano e ci ha preferito”.
All’interno del Sila Film Festival ci sono diverse categorie di premiazioni. Quali sono i criteri che
seguite per premiare un cortometraggio ?
“Abbiamo una giuria specifica per ogni categoria di cortometraggi. Per la valutazione di ogni corto si
tiene conto di fondamentali elementi partendo dalla qualità del soggetto e della sceneggiatura, della
tematica quindi trattata, della fotografia, della regia e della recitazione degli attori coinvolti fino alle
musiche e al montaggio. Il punteggio più alto si raggiunge ottenendo il massimo ed il corretto
equilibrio di queste componenti”.
L’attenzione alle tematiche sociali è importante quando si parla del Sila Film Festival.
“Proprio così. Noi diamo molto spazio e siamo molto sensibili alle tematiche sociali più importanti.
Ogni anno in gara, abbiamo veramente dei bei corti. Mi riempie il cuore di gioia quando mi rapporto
con dei giovani talenti che pensano comunque a queste tematiche sociali, che magari vengono
ignorate dalla maggior parte della popolazione, presa dai social, dalla mondanità e da questo mondo
che comunque guarda tutt’altro. Vedere progetti che toccano tematiche come quella
dell’abbandono degli anziani, della depressione e della disabilità mi fa capire che ancora abbiamo
una grande speranza di poter ritornare sulla retta via, perché in questo mondo purtroppo non si
capisce più qual è veramente l’equilibrio”.
Viviamo in un modo allo sbando, privo di valori.
“In un mondo dove i valori si stanno perdendo, noi diamo spazio a cortometraggi che sono portatori
di messaggi positivi. Oggi è valoroso chi riesce a portare avanti i valori. Se ci pensa, è difficile trovare
un ragazzo coraggioso che non si uniforma alla massa. Il cinema deve servire a questo: a riportare
sulla retta via, a riportare l’ordine e l’equilibrio nelle menti. Deve scuotere le coscienze”.
Un’ultima domanda. Ha qualcos’altro da aggiungere rispetto a quello che ci siamo detti finora?
“Vorrei esortare i giovani e le persone in generale a concretizzare i propri sogni. Alla fine, tutto si può
realizzare, l’importante è crederci, andare avanti ogni giorno determinati. Tuttavia, non vorrei che
determinate attività come quella del cinema – che oggigiorno vedo sempre più essere gettonata –
diventassero alla mercè di ognuno. Il cinema deve essere fatto da persone che, oltre alla passione
devono avere la giusta competenza perché non ci si può improvvisare. Vorrei che questo un
attimino venga ridimensionato, che si dia il giusto valore alle persone e alle cose. La settima arte
non deve essere bistrattata ed i suoi protagonisti devono amarla e rispettarla“.